martedì 5 febbraio 2008

PAZZESCO

Erano circa le dieci di sera, io ero in cucina a strimpellare la chitarra e a un certo punto suona il campanello, un suono strano, diverso, tanto che pensavo non fosse il mio. Ma mi alzo, appoggio la chitarra, e vado a vedere chi è.
Era Sara, una mia amica che lavora in una discoteca come barista, le apro e le dico di salire.
La conosco da qualche mese, ma non so molto di lei e quando la chiamo a casa non c’è mai, è sempre in giro. Quando non lavora spesso passa a trovarmi: a differenza sua io sono praticamente sempre in casa, dicono che è perché sono del Cancro.
Del Cancro si dice anche che oltre alla casa è amante del seno. Effettivamente se avessi la casa piena di tette non uscirei mai.
L’aspetto davanti alla porta. Lei entra e senza nemmeno salutarmi mi bacia sulla bocca, poi scende sul collo, inizia a spogliarmi e a spogliarsi.
È bellissima. Mora, capelli lunghi, occhi scuri, un seno da copertina, carnagione olivastra, e un profumo della pelle afrodisiaco e sexy. Come quel tatuaggio che parte da appena sotto il seno e come un serpente arriva fino all’inguine, che quando facciamo l’amore sembra vivo.
Scivoliamo praticamente nudi sul pavimento, prende un preservativo dalla borsetta, me lo mette con la bocca, poi mi sale sopra, sposta un po’ il perizoma e mi fa entrare dentro di lei. Morsicandosi le labbra comincia ad andare avanti e indietro, prima lentamente, poi sempre più veloce, fino a... Ah! Ah! Aaaahhhhhhh!!!
Insomma, non so come dire, sono quelle visite che fanno sempre piacere, o no? Poi ci siamo alzati e abbiamo fatto la doccia. Ci siamo insaponati, massaggiati, leccati, sputati l’acqua addosso. Avvolti in asciugamani bianchi come nei film ci siamo asciugati a vicenda. Siamo andati in cucina e mentre io preparavo il tè, lei ha rollato una canna.
Verso mezzanotte, mentre Sara mi stava raccontando di un ragazzo con cui usciva da qualche giorno, suona il suo telefonino. Era Denise, una sua amica olandese che viene in Italia ogni quattro mesi per sfilare, una delle tante modelle che girano per Milano. Si sono conosciute in discoteca, e Sara la invita a casa mia.
Chiude la telefonata, mi si siede in braccio e mi accarezza la testa. È molto affettuosa, il nostro rapporto non è solamente legato al sesso, c’è molto di più. Nessuno dei due è innamorato, lei addirittura come ti ho detto prima mi parla anche dei suoi uomini, e io non sono geloso, anzi cerco di darle perfino dei consigli e lei mi ascolta volentieri.
Io sono la sua isola felice, la sua uscita di sicurezza. Da me si rilassa e sta bene, e io uguale con lei.
Dopo circa mezz’ora mentre io le stavo baciando il seno, suona il campanello.
Tu penserai: «È Denise». Esatto!
Rolliamo un’altra canna, chiacchieriamo un po’ e mentre cambio il cd Rubber Soul dei Beatles con The Virgin Suicides degli Air loro iniziano a baciarsi. Nico: una scena da sogno, una di quelle scene che dici: «Mi sta capitando quella cosa che racconterò per il resto della vita, quella cosa che farà parte dei miei racconti preferiti».
Sono quelle scene che a un certo punto in qualche serata si sente: «Oh, racconta di quella volta con quelle due...».
Comunque, loro si baciano, io le guardo, poi mi avvicino, ma non mi vogliono, si spostano sul divano tenendosi per mano e mi dicono che posso solo guardare.
Denise non la conoscevo, era la prima volta che la vedevo. Bionda, con i capelli corti appena sopra le spalle, occhi chiari, carnagione chiara, ovviamente magra, insomma l’opposto di Sara: la prima, una pantera d’attacco, l’altra, una fatina olandese da favola.
Si muovevano con una confidenza che lasciava intendere che non fosse la prima volta, Denise era sdraiata sopra Sara e mentre la baciava si sistemava i capelli dietro l’orecchio. Ho pensato che fuori facesse freddo perché aveva ancora tutte le punte delle dita rosse. Scendeva sul corpo di Sara con piccoli baci, fino ad aprirle le gambe e leccarla dolcemente.
Sara mi guarda, nei suoi occhi uno sguardo complice, sembrava volesse dirmi: «Questo è il mio regalo per te. È il mio modo di ringraziarti per tutte le volte che sono venuta qua e ho trovato un amico, ho trovato casa. Questa è una cosa speciale ed è per una persona speciale... tu».
Forse era solo quello che volevo sentirmi dire.
Poi, con le braccia buttate indietro sul bracciolo del divano mentre si leccava appena sotto le ascelle, il suo sguardo sembrava voler dire «vieni avanti», allora mi avvicino. Avevo capito bene, mi slaccia la cintura e mi abbassa i pantaloni.
Inizia a leccarmelo e prendermelo in bocca, poi scende e mi lecca le palle, poi torna su e vedo il mio pisello sparire tra le sue labbra. Con la bocca piena respira affannosamente dal naso, guardo Denise e vedo la sua lingua dare delle
lunghe leccate dal basso verso l’alto: era molto eccitante, guardo nuovamente Sara e capisco che sta venendo.
Contenta del risultato raggiunto, Denise si solleva e si avvicina a me, si passa le mani nei capelli e poi si infila un dito in bocca. Lo passa sulle labbra scende sul seno e infine inizia a toccarsi mentre distende l’altra mano verso di me e mi invita a sdraiarmi accanto a lei. Comincio a baciarle il collo, che ha il sapore di agrumi, poi scendo e le lecco il seno, bianco, talmente bianco che si vedono delle piccole vene blu. Un seno piccolo, tondo e meno duro di quanto pensassi, ma sempre molto attraente. Le lecco la pancia, l’ombelico, i fianchi, alzo con la lingua l’elastico delle mutande, poi scendo sulle cosce, sulle ginocchia giù fino alle caviglie. Adoro le caviglie, morsicare l’osso e poi dietro il tendine. Risalgo piano, metto le mani dietro le sue ginocchia e la trascino in basso più vicina a me, le alzo le gambe sopra la mia testa e le sfilo le mutande. Sempre con le mani sotto le ginocchia spingo le sue gambe verso la sua faccia e mi si presenta una gnocchettina tutta rosa che dalla posizione delle gambe sembra pronta ad aspettare la mia lingua o il mio piso. La lecco, la lecco con molta delicatezza, dal basso verso l’alto senza entrare. In questa posizione è facile anche leccare il buchino del sedere. La lecco anche lì, anzi parto da lì e finisco sul clitoride. La sua Pussy è tutta bagnata e io entro prima con la lingua, poi con l’indice e infilo il pollice nel sedere.
Cerco di toccarmi le dita dentro e dal respiro capisco che le piace. Poi metto le sue ginocchia sulle mie spalle e lo metto dentro. Tutto questo sotto lo sguardo attento di Sara che mi vede apprezzare il suo regalo.
Sara si alza e comincia a baciare Denise in bocca, Sara adora sentire il proprio sapore in un’altra bocca. Quando gliela lecco, poi mi supplica di baciarla subito.
Si danno un bacio cabrio, di quelli che si vedono le lingue, io pompo a colpi secchi delicati ma decisi, tanto che il seno di Denise si muove su e giù, su e giù, su e giù. Dopo qualche minuto ci troviamo in una posizione in cui siamo tutti e tre uniti. Denise bacia la patata di Sara lei mi bacia in bocca e io sono dentro Denise. Un cerchio completo. L’olandesina comincia ad ansimare e poco dopo viene, e io vengo con lei. Faccio fatica a tenere gli occhi aperti. Casa mia non sembra più casa mia, mi gira la testa, mi alzo, ma nell’alzarmi picchio forte il gomito contro uno spigolo e... mi sveglio. Solo nella mia stanza con una sensazione umida nei boxer.
Un altro bel quadretto surreale alla Dalì sulle mutande.
Come ho potuto crederci? L’avevo detto all’inizio che il campanello aveva un suono diverso. Pazzesco.

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